Nella storia l’uomo è alla continua ricerca di senso come autocreazione, autoliberazione, cioè come atto di creazione originale e soggettivo, che avviene nella libertà e nella potenza delle possibilità che ogni singolo uomo può determinare. Un cammino verso la pienezza che non può che essere di creatività, di consapevolezza, di amore. La vita non ha senso se noi non glielo diamo; e dare senso alla vita vuol dire crearsi persona, eleggere l’amore come propria qualità identificativa, entrare nell’infinito che è la nostra possibilità. Gli uomini hanno sempre cercato questa
qualità identificativa e la speravano per grazia divina. Oggi noi sappiamo che è innanzitutto una nostra scelta quella di superare i limiti per portare la storia fino alla sua pienezza. Tuttavia se non si costruisce una vera immagine di sé e non c’è una presa di coscienza personale, non ci può essere progetto di autocreazione e di trasformazione. Di uomo si può incominciare a parlare quando questi trae un progetto dalle proprie singolari esigenze, sottraendole all’indefinito eterno trascendente ed incarnandole nel tempo, nello spazio, nel finito, per personalizzarle, precisarle, realizzarle e renderle infinite nel loro compimento. Sì, perché solo ciò che è personalizzato, cosciente, libero, si può perfezionare all’infinito. È comunque un cammino difficile e azzardato l'equilibrio fra interiorità ed esteriorità. Bisogna continuamente spostare l’attenzione dall’esterno all’interno, come fondamento autorevole del proprio sé, senza perdere la creazione comunicativa con l’esterno, che resta comunque il senso del nostro esistere.

Autocreazione
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