La creatività, come scoperta dell'essenza - consistenza di sé, è l’atteggiamento mentale di osservazione, di riflessione, di immaginazione, rispetto ad una intuizione-visione in cui è contenuta già la possibilità come risposta alle esigenze. La creatività è una qualità originaria che il soggetto attiva quando dona sé stesso agli altri. Dunque la creatività è un continuo ed inesauribile aggiustamento di relazione fra l’unicità originaria della persona e la molteplicità del mondo. Il nostro essere creativi vuol dire la possibilità di comunicare il nuovo che fluisce dentro di noi
noi, il nuovo come risultato delle nuove connessioni fra realtà e possibilità, o viceversa. L’uomo che ama, identificato nel suo stesso amore, non teme più l’ignoto contenuto nelle possibilità: esso diventa il suo creare, il suo agire, il suo apparire, perché esso è il suo possibile infinito. I nostri mezzi, la nostra potenza creatrice, hanno un solo uso ragionevole: quello di trasformare una vita finita in una vita infinita. A questo scopo, l’uomo deve sapere che cosa è l’infinità, sapere che egli può darsela scegliendola, e che può realizzarla vivendo storicamente ciò che ha colto come fine nella coscienza, ciò che ha conosciuto come possibile nel suo intelletto e che ha scelto nell’unità del suo essere. Unità dell’essere ricomposta dall’assunzione del finito come dato di partenza, e dell’infinito come dimensione propria dell’uomo. Allora soltanto la potenza creatrice degli uomini, sottratta alla logica del potere, della forza e della morte, sarà la potenza che realizzerà definitivamente tutte le scelte dell’amore.

Creatività
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