L’esigenza è quel sottile, indefinibile desiderio di pienezza che dà senso alla vita, consente a ciascuno di distinguersi soggettivamente dalla natura e di identificarsi in sé stesso, anziché in modelli che ci vengono dall’esterno. Desiderio possibile, non ancora determinato dell’essere umano, che avendo la realizzazione dell’esigenza come prospettiva e senso della vita, può pensarla svincolata dal dato. L’esigenza di essere e di avere qualcosa “oltre” quello che si è e che si ha, una volta individuata, definita razionalmente e scelta consapevolmente, permette all'uomo
all’uomo di evolversi, di creare storia e cultura, riconoscendosi e legittimandosi come persona e centro dinamico di tutte le sue domande e risposte. In questo senso, l’esigenza può essere posta anche come fine storico. L’analisi razionale delle esigenze soggettive consiste nel soffermarsi, riconoscere, e quindi dare un nome a tutto ciò che avvertiamo omogeneo o estraneo alla nostra sorgiva ispirazione vitale. La loro individuazione consente di andare oltre i confini biologici e culturali e di avviare un processo di vita personale.
Legittimare le esigenze vuol dire inaugurare un tipo di civilizzazione capace di accogliere l’originalità di ogni singolo uomo, in ogni sua espressione.
La legittimazione delle esigenze comporta: cogliere l’unità in sé nella contemporaneità fra la finitezza del proprio corpo e l’infinitezza delle esigenze, attraverso un processo continuo che inizia dal nominarle fino a definire la propria soggettività.
Esigenza
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