Ogni essere umano ha nel cuore, come proprio compimento, un desiderio di pienezza, di infinità, di relazione, di amore, di comunicazione totale con l’altro da sé: un desiderio di vita come creatività e relazione continua. Attraverso la sua creatività, l’uomo può modificare il suo mondo e sé stesso, continuamente, fino a renderlo e a rendersi adatto al proprio desiderio-progetto. Attraverso la relazione con i suoi simili, può realizzare il gusto e il senso della vita che lo fa uscire dalla solitudine e dalla paura di morire.
Nella persona consapevole la relazione diviene scelta libera, non necessaria, dando origine ad uno scambio gratuito e reciproco che non solo può riguardare i rapporti interumani, ma l’intero ecosistema fisico. Naturalmente non ci si può relazionare fecondamente se non nell'espressione autentica di sé, inequivocabilmente legata alle specifiche esigenze di ciascuno. L’originaria unicità di cui la persona è sovrana, si manifesta nel molteplice quando la relazione diventa comunione. Prima però bisogna scegliere l’amore totale come qualità propria, poi riconoscere nella differenza dell’altro la possibilità di amare. L’ “altro” è, oggettivamente, misura del tuo rapporto. Rapporto, appunto, che costituisce l’altro, altro da te, nella sua assolutezza originaria, o lo reifica come oggetto necessario al tuo potere.
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